STRAORDINARIO PIATTO VITTORIANO IN PAPIER MÂCHÉ, CON DIPINTO DI CANE TERRIER. UN CAPOLAVORO DI ARTE DECORATIVA DEL XIX sec.

620.00 

Questo straordinario piatto in *papier mâché di epoca vittoriana è molto più di un semplice oggetto decorativo: è un vero e proprio dipinto d’epoca, espressione dell’eleganza e della raffinatezza dell’arte del XIX secolo. Il papier mâché, tecnica dalle antichissime origini, fu ulteriormente sviluppata e perfezionata nell’Inghilterra vittoriana, dove veniva utilizzato per creare oggetti leggeri ma incredibilmente resistenti, spesso laccati e dipinti a mano con dettagli raffinati. I piatti e i vassoi in papier mâché erano molto apprezzati nelle case aristocratiche per la loro bellezza decorativa e la straordinaria qualità pittorica. Al centro del piatto spicca l’immagine di un piccolo terrier, dal manto chiaro e dallo sguardo vigile, immerso in un paesaggio naturale dai toni morbidi e sfumati. La scena è dipinta con incredibile maestria: il pelo del cane è reso con pennellate leggere che ne catturano la texture, mentre il fondale collinare e le rocce sullo sfondo conferiscono profondità e realismo alla composizione. La cornice del piatto è un’opera d’arte a sé stante: una sinuosa decorazione floreale dorata e rossa, su fondo nero, avvolge e impreziosisce il bordo sagomato, con un effetto ornamentale di grande impatto visivo. I decori dorati sono tipici dello stile vittoriano, ispirati a motivi orientali e arabeschi, molto in voga nel periodo. Nonostante un piccolo difetto su un angolo, assolutamente trascurabile considerando la sua età, questo piatto resta un pezzo di straordinaria bellezza, testimone di una tecnica ormai rara e di un’epoca affascinante. Un oggetto di grande valore collezionistico, perfetto per chi ama le rarità e l’arte decorativa dell’Ottocento.

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Descrizione

Questo straordinario piatto in *papier mâché di epoca vittoriana è molto più di un semplice oggetto decorativo: è un vero e proprio dipinto d’epoca, espressione dell’eleganza e della raffinatezza dell’arte del XIX secolo. Il papier mâché, tecnica dalle antichissime origini, fu ulteriormente sviluppata e perfezionata nell’Inghilterra vittoriana, dove veniva utilizzato per creare oggetti leggeri ma incredibilmente resistenti, spesso laccati e dipinti a mano con dettagli raffinati. I piatti e i vassoi in papier mâché erano molto apprezzati nelle case aristocratiche per la loro bellezza decorativa e la straordinaria qualità pittorica. Al centro del piatto spicca l’immagine di un piccolo terrier, dal manto chiaro e dallo sguardo vigile, immerso in un paesaggio naturale dai toni morbidi e sfumati. La scena è dipinta con incredibile maestria: il pelo del cane è reso con pennellate leggere che ne catturano la texture, mentre il fondale collinare e le rocce sullo sfondo conferiscono profondità e realismo alla composizione. La cornice del piatto è un’opera d’arte a sé stante: una sinuosa decorazione floreale dorata e rossa, su fondo nero, avvolge e impreziosisce il bordo sagomato, con un effetto ornamentale di grande impatto visivo. I decori dorati sono tipici dello stile vittoriano, ispirati a motivi orientali e arabeschi, molto in voga nel periodo. Nonostante un piccolo difetto su un angolo, assolutamente trascurabile considerando la sua età, questo piatto resta un pezzo di straordinaria bellezza, testimone di una tecnica ormai rara e di un’epoca affascinante. Un oggetto di grande valore collezionistico, perfetto per chi ama le rarità e l’arte decorativa dell’Ottocento.

Misure:
diametro 23,5cm

* Le origini della cartapesta risalgono all’antico Egitto, dove gli archeologi hanno trovato manufatti realizzati con carta ricavata dal papiro, il più antico utilizzo di proto-cartapesta per la costruzione di sarcofagi. Tuttavia, prove più chiare dell’uso di questa tecnica risalgono alla Cina. Nel V secolo d.C., i cinesi iniziarono a usare la cartapesta per creare una varietà di oggetti, tra cui cappelli e giocattoli. Nel 105 d.C. fu inventato un metodo per produrre carta da fibre vegetali, che divenne la base per un ulteriore sviluppo della tecnica.
La tecnica cinese della cartapesta si diffuse rapidamente in tutta l’Asia. In Giappone, a partire dall’VIII secolo, iniziò la produzione di oggetti in cartapesta, chiamati wagami. I giapponesi la usarono per creare una varietà di oggetti, tra cui le maschere per il teatro Noh e le marionette per il teatro Bunraku. Questi oggetti erano molto artistici e spesso decorati con colori vivaci e disegni intricati.
In Europa, la cartapesta divenne popolare nel XVIII secolo. La tecnica fu portata in Europa dalla Cina attraverso il commercio e le relazioni coloniali. La prima menzione della cartapesta in Europa risale alla Francia, dove gli artigiani iniziarono a creare mobili e oggetti decorativi. Nel 1730, la cartapesta divenne particolarmente popolare a Parigi grazie al lavoro di artigiani come Jean-Baptiste Simeon Chardin. Durante il regno dell’ultimo imperatore francese, Napoleone III, sua moglie, l’imperatrice Eugenia, ebbe un grande impatto sulla moda e sullo stile decorativo. L’Inghilterra vittoriana, però, fu uno dei periodi in cui la cartapesta raggiunse una raffinata espressione artistica, specialmente nella produzione di oggetti decorativi laccati e dipinti a mano, come vassoi, scatole e piatti. I produttori inglesi perfezionarono la tecnica, rendendola più resistente e trasformandola in un’arte sofisticata, tanto da essere considerata un’alternativa più economica alla lacca giapponese. È proprio in questo periodo che ha trovato una delle sue massime espressioni artistiche, diventando un simbolo del gusto decorativo dell’epoca.
Uno degli esempi più famosi dell’uso della cartapesta in Italia è la creazione delle maschere di carnevale a Venezia. Queste maschere non erano utilizzate solo per l’intrattenimento, ma anche come simboli di status sociale. In questo periodo iniziò anche la produzione di giocattoli e bambole in cartapesta, rendendo la tecnica accessibile a un pubblico più vasto.