INCISIONE ACQUERELLATA. PIAZZA DEL POPOLO. ROMA XIX sec.

380.00 

Magnifica incisione acquerellata, istantanea di un momento quotidiano di una Roma scomparsa. Sono evidenti sul fondo la porta Flaminia, la porta cittadina delle Mura aureliane che separa piazza del Popolo da piazzale Flaminio, e la basilica di Santa Maria del Popolo, custode al suo interno di notevoli opere d’arte, tra cui due quadri di Caravaggio, la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di san Pietro. Al centro è raffigurato l’obelisco Flaminio, uno dei tredici obelischi antichi di Roma, realizzato parzialmente nel 1300 a.C. all’epoca del faraone Seti I e completato dal figlio Ramses II (XIII secolo a.C.). Fu eretto in piazza del Popolo, per ordine di papa Sisto V, ad opera di Domenico Fontana nel 1589*. Sul lato destro è possibile riconoscere la fontana della dea Roma: la monumentale fontana si trova alle pendici dell’incantevole parco del Pincio, nell’emiciclo orientale di piazza del Popolo; ultimata nel 1823, su disegno di Giuseppe Valadier, eseguito da Giovanni Ceccarini, il maestoso gruppo scultoreo in marmo raffigura la Dea Roma, personificazione della città, affiancata dalle statue allegoriche dei fiumi Tevere e Aniene**. In primo piano, di scorcio, la veduta delle due chiese gemelle della piazza ***. Roma, XIX secolo.

Esaurito

Descrizione

Magnifica incisione acquerellata, istantanea di un momento quotidiano di una Roma scomparsa. Sono evidenti sul fondo la porta Flaminia, la porta cittadina delle Mura aureliane che separa piazza del Popolo da piazzale Flaminio, e la basilica di Santa Maria del Popolo, custode al suo interno di notevoli opere d’arte, tra cui due quadri di Caravaggio, la Conversione di San Paolo e la Crocifissione di san Pietro. Al centro è raffigurato l’obelisco Flaminio, uno dei tredici obelischi antichi di Roma, realizzato parzialmente nel 1300 a.C. all’epoca del faraone Seti I e completato dal figlio Ramses II (XIII secolo a.C.). Fu eretto in piazza del Popolo, per ordine di papa Sisto V, ad opera di Domenico Fontana nel 1589*. Sul lato destro è possibile riconoscere la fontana della dea Roma: la monumentale fontana si trova alle pendici dell’incantevole parco del Pincio, nell’emiciclo orientale di piazza del Popolo; ultimata nel 1823, su disegno di Giuseppe Valadier, eseguito da Giovanni Ceccarini, il maestoso gruppo scultoreo in marmo raffigura la Dea Roma, personificazione della città, affiancata dalle statue allegoriche dei fiumi Tevere e Aniene**. In primo piano, di scorcio, la veduta delle due chiese gemelle della piazza ***. Roma, XIX secolo.
Misure
altezza 21 cm
larghezza 28 cm

*Nel 10 a.C. l’imperatore Augusto fece portare l’obelisco per nave a Roma, insieme all’obelisco di Montecitorio; quindi fu collocato sulla spina del Circo Massimo, seguito tre secoli più tardi dall’obelisco Lateranense. Abbattuto probabilmente durante le invasioni barbariche, fu ritrovato nel 1587 rotto in tre pezzi insieme all’obelisco Lateranense, ed eretto nuovamente, per ordine di papa Sisto V, in piazza del Popolo, ad opera di Domenico Fontana nel 1589. Nel 1823 Giuseppe Valadier lo ornò di una base con quattro vasche circolari e altrettanti leoni in pietra, di stile egizio, per ordine di papa Leone XII.

**La divinità, armata, indossa un elmo e impugna una lancia, e ai suoi piedi è posta la lupa che allatta i gemelli Romolo e Remo. Al di sotto dell’opera si trova una grande vasca semicircolare di travertino, sopra la quale una valva di conchiglia, dello stesso materiale, raccoglie l’acqua riversata da un piccolo catino più in alto.

*** Nel corso del ‘600 furono realizzate le due chiese gemelle, Santa Maria in Montesanto, nota anche come “Chiesa degli Artisti”, e Santa Maria dei Miracoli, progettate originariamente da Carlo Rainaldi, ed entrambe successivamente completate da Gian Lorenzo Bernini, con la collaborazione di Carlo Fontana. Ideate dal Rainaldi come costruzioni simmetriche, per problemi di spazio presentano planimetrie differenti e diverse cupole: ottagonale per Santa Maria dei Miracoli e dodecagonale per Santa Maria in Montesanto. Ciononostante dalla piazza, grazie a un puro effetto ottico, appaiono identiche.